L’albero di Giada è una delle piante da esterno più facili da riconoscere ma anche da curare e quindi mantenere anche se non tutti sanno che si tratta di una pianta succulenta quindi è in qualche modo “parente” di tante altre conosciute come le varie tipologie di cactus ma anche l’aloe vera, ad esempiop. Per ottenere un albero di Giada rigoglioso bisogna apportare alcune, semplici cure.
Essendo una pianta considerata “rustica” ed in grado di essere alla stregua dell’autosufficienza, in realtà con alcune cure abbastanza specifica ma comunque alla portata di tutti anche coloro non dotati del caratteristico pollice verde. Si tratta anche di una pianta mediamente “istruttiva” in quanto può servire da ottima base per imparare molto dal mondo vegetale.
La Crassula ovata
L’albero di Giada è ancora oggi molto diffusa, riconoscibile dalla forma del fusto ma anche e soprattutto delle foglie che di fatto danno il nome alla pianta stessa, essendo di un verde tipico, molto simile alla giada. La simbologia di questo vegetale è legato alla prolificità ed alla ricchezza in quanto la loro forma ricorda anche le monete.
E’ una specie nativa del Sud Africa dove cresce ancora oggi selvaticamente ma è altrettanto duttile e resistente ai cambi di temperatura (non estremi) da essere divenuta molto popolare e facile da replicare anche con la talea. Attraverso le foglie che danno anche il nome scentifico della pianta (che si chiama Crassula Ovata) è possibile capire anche lo stato di salute della stessa.
Le regole d’oro per curare l’albero di giada
Dato l’habitat naturale prendersi cura dell’albero di Giada passa inevitabilmente dal suo corretto posizionamento, che deve essere legato ad un ambiente caldo e soleggiato, anche se riesce generalmente a resistere a temperature anche al di sotto dei 10 gradi. In questo caso però il suo sviluppo si arresta.
Quali sono le regole d’oro da ricordare per la cura dell’Albero di Giada?
- Esposizione – Piazziato a sud oppure ovest, l’esposizione deve essere soleggiata evitando però “bagni di sole” eccessivi soprattutto in estate
- Il terriccio – Va bene quello generico con l’aggiunta di sabbia o ghiaia sul fondo, per migliorare il potere drenante.
- Il Rinvaso – il periodo migliore è l’autunno, bisogna effettuarlo quando la terra precedente è oramai invecchiata
- Potatura – Non è sempre necessaria ma può diventarlo per eliminare i rami vecchi: una volta tagliate le sezioni possiamo applicare un po’ di cannella sulle parti potate per una azione cicatrizzante
- Irrigazione – Deve essere effettuata solo quando il terriccio è davvero asciutto, evitando di bagnare le foglie
Altri consigli utili riguardano la “visione” delle foglie, che indicano lo stato di salute della pianta: devono sempre essere “piene”, quindi sode al tatto e ben solide attaccate alla pianta. La presenza di eventuali malattie fungine deve essere ravvisata immediatamente dagli acari (che possono essere contrastati con una azione composta da acqua e sapone di Marsiglia).
Le foglie se diventano gialle indicano una quantità eccessiva di acqua, al contrario se sono troppo rosse oltre al bordo questo può indicare una temperatura eccessivamente alta, mentre se tendono a cadere troppo spesso questo indica una forma di condizione stressata dell’albero di Giada ad esempio se l’abbiamo spostata troppo spesso.