Questa marca di mozzarella fa male: ecco la marca in questione

La mozzarella è uno dei latticini più amati prodotti nel nostro paese, in particolar modo è una specialità tipica del Mezzogiorno italiano, venendo prodotta in regioni come la Campania (ma non solo) anche in quantità considerevoli per l’esportazione. La mozzarella però è anche venduta attraverso marche vere e proprie che la vendono con vari metodi confezionati che sono magari meno “pure” ma comunque utili per il consumo.

Non tutte però hanno le medesime qualità “positive” in ambito nutrizionale, e come è logico, non tutte fanno bene come le altre, anche se la mozzarella è un alimento composto da relativamente pochi ingredienti, bisogna saper riconoscere quella da acquistare e quella da evitare magari, avendo la possibilità di una scelta vera e propria.

La mozzarella fa bene?

Va prima di tutto considerato un prodotto che non fa ingrassare pur essendo mediamente calorico e ricco di sostanze che apparentemente non sono amiche della linea: la mozzarella infatti è soprattutto ricca di acqua, ed elementi derivanti dal latte, che può essere soprattutto di vaccino ma anche di bufala, come il calcio, magnesio e fosforo oltre a vitamine del gruppo B, oltre alla K ed alla J.

Ha una buona capacità di essere digerita con facilità ed ha un ottimo potere saziante, anche a dieta va consumata secondo la propria responsabilità, generalmente mangiarne fino a 60 grammi alla volta non compromette in alcun modo la linea ne altri aspetti del nostro vivere quotidiano e non caratterizza veri e propri allarmi per la salute, anzi come detto è utile.

Quali evitare

Attenzione alle etichette: la mozzarella di bufala è solitamente la più pura ma ha una bassa conservabilità e può solitamente durare se opportunamente curata, raramente più di 24 ore, per cui quella confezionata spesso presenta un quantitativo di sodio o altri addittivi estremamente più elevata, bisogna riconoscere quali sono quelli da evitare:

  • L’acido citrico, che pare essere sicuro per la salute nelle quantità utilizzate ma rende la mozzarella meno utile all’organismo
  • L’acido citrico può essere anche citato come E330, spesso compromette anche il sapore del prodotto finale
  • Non deve essere presente la furosina che è un sintomo di latte in polvere utilizzato per la produzione

La furosina non è permessa per il commercio in Italia di mozzarella ma può trovarsi in quella realizzata all’estero o per i mercati non italiani: per questo motivo l’acido citrico ed altri elementi vanno tenuti in considerazione anche perchè aumentano la quantità di sodio e quindi sono negativi per il sistema circolatorio aumentando la pressione sanguigna.

In tutti i casi il prodotto deve essere realizzato in Italia o quantomeno in uno dei paesi dell’Unione Europea per essere sicura: se si tratta di una mozzarella confezionata occhio alla data di scandeza e che la confezione non risulti gonfia in qualche modo, segno di una cattiva conservazione passata o anche della presenza di alcune muffe o batteri già attivi.

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